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Missione turca per Elettromeccanica Tironi

Suggestioni d'Oriente. Quando storia e futuro s'incontrano. Quando il mito si fonde con l'innovazione.
Elettromeccanica Tironi guarda al Bosforo e non solo per il fascino naturale di questo ponte storico fra l'Occidente e l'Oriente.
Da sempre sinonimo di traffici e commerci, l'eclettica Istanbul ha tutte le caratteristiche per diventare l'obiettivo centrale di un'imminente espansione dell'export e della produzione italiana nella terra degli Ottomani.
Quella che ha preso corpo nella settimana dal 1° al 4 Maggio è stata una vera e propria "missione turca" per la squadra di ventitre aziende italiane che annoverava al proprio interno anche Elettromeccanica Tironi, rappresentata nell'occasione dall'Ad Matteo Tironi.
 
 

La nostra azienda ha individuato in questa trasferta - organizzata da Confindustria e Ice con la collaborazione
del Ministero per lo Sviluppo Economico e del Ministero degli Esteri - l'occasione ideale per rafforzare
le relazioni economiche con la Turchia e approfondire le opportunità di investimento offerte da un Paese in costante sviluppo.

Al quindicesimo posto nella classifica dei partner modenesi per l'export, la Turchia è salita all'attenzione del mondo
imprenditoriale nostrano per due dati statistici tutt'altro che secondari: il boom demografico
degli ultimi tre anni (+7,5%, ora i turchi sono 75 milioni) e l'incremento delle esportazioni emiliano-romagnole verso la penisola anatolica (+51%) nello stesso arco temporale.
Settima nella graduatoria dei principali Paesi investitori e già presente sul suolo turco con 900 imprese, l'Italia guarda all'ex Impero Ottamano non solo per il commercio bilaterale, ma anche come destinazione di investimenti.
In quest'ottica si possono leggere le dichiarazioni dell'Ad di Elettromeccanica Tironi, Ing. Matteo Tironi:
<Esportiamo l'80% del fatturato - sottolinea l'imprenditore modenese -, per la maggior parte in Europa.
Vogliamo puntare su altri mercati, producendo in loco: il costo del trasporto per i grossi trasformatori di potenza incide infatti notevolmente sul costo del bene> ("Il Sole 24 Ore" del 03/05/2012).

La decisione di sedersi ad un tavolo con le autorità del governo turco nasce da un dato su tutti: i 130 miliardi
di dollari che le istituzioni locali hanno deciso di destinare nei prossimi dieci anni agli investimenti nel settore energia.

Non è un caso che giovedì 3 Maggio sia stato in buona parte dedicato ad un seminario sull'energia.
In Turchia il fabbisogno energetico aumenta del 7% l'anno: accostando questo dato alle previsioni sull'export italiano in Turchia (+200%), si comprende il perchè della "missione turca" di Elettromeccanica Tironi.

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